
Auto nuove in crisi, boom dell’usato: come sta cambiando il mercato automobilistico
C’era un tempo in cui acquistare un’auto nuova era considerato il traguardo naturale dopo mesi di risparmi o l’inizio di un nuovo capitolo di vita. Oggi, quel traguardo sembra allontanarsi sempre di più. La crisi globale dei microchip, l’impennata dei prezzi delle materie prime e l’incertezza economica legata all’inflazione e alla guerra in Ucraina stanno mettendo sotto scacco l’intero settore automobilistico.
Le case produttrici faticano a mantenere i ritmi di produzione, i tempi di consegna si dilatano e i listini salgono mese dopo mese.
In questo scenario difficile, il mercato delle auto nuove rallenta, mentre quello dell’usato prende il largo. In controtendenza rispetto alla crisi, il comparto dell’usato vive una stagione straordinaria, segnando numeri da record e spingendo i consumatori verso un nuovo paradigma di acquisto.
Dimentichiamo il concetto di “macchina nuova di zecca”: oggi a fare gola sono i veicoli “come nuovi”, ben tenuti, efficienti, immediatamente disponibili e – fattore cruciale – più accessibili dal punto di vista economico.
Il cambiamento in atto non riguarda solo le vendite, ma anche le abitudini e le mentalità degli italiani. Si acquista con maggiore consapevolezza, si valuta l’usato garantito come valida alternativa al nuovo, si cercano soluzioni flessibili come il noleggio a lungo termine. E anche l’elettrico, finora visto come territorio quasi esclusivo delle auto nuove, sta iniziando a farsi strada nel settore dell’usato.
Tempi lunghi e costi elevati spingono verso l’usato
Comprare un’auto nuova oggi può diventare un’odissea. I tempi di consegna, che fino a pochi anni fa erano di poche settimane, oggi superano facilmente i sei mesi. In alcuni casi si arriva persino a un anno d’attesa, soprattutto per modelli di ultima generazione o con allestimenti particolari. Il motivo? La scarsità di semiconduttori, fondamentali per i sistemi elettronici delle auto moderne, ha costretto le case automobilistiche a rallentare la produzione, accumulando ritardi su ritardi.
Parallelamente, il costo delle vetture è cresciuto in maniera esponenziale. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, negli ultimi tre anni il prezzo medio di un’auto nuova in Italia è aumentato del 20-30%, con punte ancora più alte per i modelli ibridi o elettrici. Un incremento che pesa sulle tasche degli italiani, già messe a dura prova da bollette salate e inflazione.
E così, sempre più consumatori decidono di guardare altrove. Il mercato dell’usato diventa un rifugio sicuro, in cui trovare soluzioni più rapide, più economiche e, spesso, anche più pratiche. Le auto di seconda mano offrono infatti un’ampia disponibilità immediata e prezzi più contenuti. Ma attenzione: non si parla più solo di vecchie utilitarie o modelli datati. La nuova frontiera dell’usato è fatta di auto recenti, con pochi chilometri, ben mantenute, spesso ancora coperte da garanzia ufficiale.
Anche l’elettrico usato comincia a farsi strada, nonostante qualche iniziale diffidenza. Le city car a batteria, ad esempio, sono sempre più presenti nei portali di compravendita, a prezzi finalmente più abbordabili. Una scelta che consente ai consumatori di affacciarsi alla mobilità sostenibile senza dover investire cifre esorbitanti. E i numeri lo confermano: secondo i dati UNRAE, nel 2023 il mercato dell’usato ha registrato un +15% rispetto all’anno precedente, con un incremento particolarmente marcato nella fascia 0-3 anni d’età del veicolo.
In definitiva, il nuovo oggi ha perso gran parte del suo appeal. Chi compra guarda al valore reale, alla funzionalità, alla convenienza. Il prestigio della “macchina nuova” cede il passo alla concretezza dell’auto usata “giusta”, in grado di rispondere subito alle esigenze quotidiane senza mandare in crisi il bilancio familiare.
Il mercato si adatta e si digitalizza
La rivoluzione dell’usato non sta solo nei numeri, ma anche nella capacità del mercato di reinventarsi. Le concessionarie, da sempre focalizzate sul nuovo, si stanno riorganizzando per intercettare questa nuova domanda. Cresce l’offerta di usato garantito, spesso corredato da certificazioni, controlli tecnici e garanzie estese anche fino a 24 mesi. Un modo per rassicurare l’acquirente e offrire un’esperienza d’acquisto sempre più simile a quella del nuovo.
Ma non solo. Si stanno diffondendo formule di acquisto flessibili, come il noleggio a lungo termine, anche per le vetture di seconda mano. Questa opzione consente di avere un’auto sempre efficiente, senza le preoccupazioni legate alla proprietà: niente bollo, niente assicurazione, manutenzione inclusa e possibilità di cambiare veicolo ogni pochi anni. Una soluzione ideale per chi vuole mobilità senza pensieri, soprattutto in tempi incerti come questi.
A cambiare è anche il modo in cui si comprano le auto. I siti di compravendita online stanno vivendo un vero e proprio boom. Portali come Autoscout24, Subito, Brumbrum o Autohero registrano milioni di accessi mensili e stanno ampliando i servizi offerti: video tour dell’auto, possibilità di prenotare online, acquisto con un clic e consegna a domicilio. Una digitalizzazione che, complici la pandemia e le nuove abitudini dei consumatori, ha preso piede rapidamente.
Non va sottovalutato neppure l’indotto della manutenzione. Con un parco auto che invecchia, cresce la necessità di servizi di assistenza, ricambi, revisioni, riparazioni. Le officine meccaniche tornano ad avere un ruolo chiave e le aziende che operano nella filiera aftermarket – dai pneumatici agli oli motore – registrano incrementi di fatturato.
L’auto usata, quindi, non è più la scelta “di ripiego”, ma una scelta consapevole, moderna, sostenuta da una rete di servizi sempre più capillare. E il mercato risponde, trasformando l’usato in un vero e proprio business strategico.
Conclusione
Il mito dell’auto nuova scintillante, appena uscita dalla concessionaria, potrebbe lasciare il posto a un nuovo immaginario: quello dell’usato intelligente, garantito, accessibile. Un cambiamento culturale, prima ancora che economico, che segna una svolta epocale nel modo di concepire l’automobile.
In un contesto segnato da crisi e trasformazioni, il mercato dell’usato si propone come risposta concreta e sostenibile. Non solo per chi cerca risparmio, ma anche per chi vuole contribuire a una mobilità più responsabile, riducendo sprechi e allungando il ciclo di vita dei veicoli. L’economia circolare passa anche da qui.
Il futuro dell’auto, insomma, potrebbe non essere più “nuovo di zecca”, ma “come nuovo”. E forse è proprio in questa nuova consapevolezza che si nasconde la vera innovazione del settore automobilistico.