
Vacanze e gatti: è meglio lasciarli a casa o affidarli a qualcuno? Tutto quello che devi sapere”
Chi vive con un gatto lo sa: organizzare una vacanza può trasformarsi in un dilemma. Mentre si prenotano voli, hotel e si fanno le valigie, un pensiero resta fisso nella mente: che faccio con il gatto? Portarlo con me? Lasciarlo a casa? Chiedo a qualcuno di occuparsene?
A differenza dei cani, i gatti sono animali fortemente territoriali: amano la loro routine, i propri spazi, gli odori familiari. Un cambiamento improvviso può causar loro stress, inappetenza e disagio. Per questo, scegliere la soluzione migliore per il proprio micio durante le vacanze è fondamentale per garantirgli tranquillità, benessere e sicurezza.
In questo articolo, analizzeremo le opzioni più comuni — lasciarlo a casa, portarlo da amici o in pensione — con vantaggi, svantaggi e consigli pratici per ogni situazione. Perché partire sereni significa anche sapere che il nostro compagno a quattro zampe è in buone mani.
Lasciare il gatto a casa – quando è la scelta giusta
Se chiedessimo a un gatto cosa preferisce, probabilmente risponderebbe: “Lasciami dove sono.” E in effetti, per la maggior parte dei mici, restare nel proprio ambiente è la soluzione ideale. La casa per loro è molto più di un luogo: è il regno del comfort, del controllo, dei rituali. Anche lo spostamento di una ciotola può confondere un gatto abitudinario!
Se la tua assenza è limitata — parliamo di due o tre giorni — la soluzione più semplice è chiedere a un amico fidato o a un pet sitter di passare una o due volte al giorno per:
- Riempire la ciotola e cambiare l’acqua;
- Pulire la lettiera;
- Giocare o coccolare il gatto, se è socievole.
In questo modo il gatto non subisce il trauma del trasporto, mantiene la sua routine, e percepisce meno l’assenza. Ovviamente, è necessario trovare una persona di fiducia, che sappia come comportarsi con i gatti, e che sia disponibile anche in tua assenza per eventuali imprevisti.

Una valida alternativa ai conoscenti sono i servizi professionali di cat sitting a domicilio. Molti pet sitter lavorano con serietà, offrono aggiornamenti quotidiani con foto e video, e permettono al tuo micio di vivere una routine quasi normale. In più, un bravo cat sitter saprà riconoscere eventuali segnali di disagio e intervenire tempestivamente.
Un trucco utile? Lascia in giro qualche maglietta con il tuo odore. Aiuterà il gatto a sentirti vicino, anche se non ci sei. E magari registragli la tua voce con un messaggio affettuoso da far sentire ogni tanto!
Ma attenzione: questa opzione funziona solo se il gatto è indipendente, abituato a restare solo e non ha particolari bisogni medici. In caso contrario, meglio valutare soluzioni più strutturate.
Portare il gatto da amici o in pensione – pro e contro
Non sempre, però, si ha la fortuna di avere qualcuno che possa passare da casa regolarmente. In questi casi, si può considerare di portare il gatto altrove: da amici, parenti o in una pensione per animali. Ma attenzione: questa scelta, se non valutata con cura, può trasformarsi in una fonte di grande stress per il tuo micio.
I gatti sono animali territoriali, come abbiamo detto, e cambiare ambiente può destabilizzarli. Tuttavia, ci sono eccezioni: alcuni gatti particolarmente socievoli, abituati a frequentare ambienti diversi o cresciuti insieme ad altri animali, potrebbero adattarsi bene a un nuovo spazio — a patto che sia tranquillo e familiare.
Se scegli di portarlo da amici o parenti, valuta attentamente:
- Che la casa sia a prova di gatto (finestre chiuse, niente piante tossiche, cavi elettrici protetti);
- Che la persona ospitante conosca almeno le basi del comportamento felino;
- Che il gatto abbia un suo spazio riservato, con la sua lettiera, ciotole, giochi e oggetti familiari.
Se invece opti per una pensione per gatti, assicurati che sia:
- Certificata, pulita, silenziosa;
- Con personale qualificato, attento e disponibile;
- Dotata di box individuali, con giochi e stimoli;
- Visitabile prima della prenotazione (pretendi sempre un sopralluogo!).
Attenzione, però: anche se la struttura è eccellente, alcuni gatti vivono male lo spostamento. Possono smettere di mangiare, isolarsi, o manifestare comportamenti di disagio. Per aiutarli, puoi usare feromoni calmanti, oppure portare con te oggetti che abbiano il tuo odore.
Un altro consiglio è quello di fare, se possibile, un periodo di ambientamento graduale: ad esempio, lasciare il gatto un giorno in pensione prima della partenza effettiva, per osservare come reagisce.
Ma soprattutto: ogni gatto è diverso. C’è chi si adatta con disinvoltura e chi invece soffre per ogni cambiamento. Conoscere il tuo gatto è il punto di partenza per scegliere davvero il meglio per lui.
Conclusione
Alla fine, non esiste una regola universale. La risposta alla domanda “Meglio lasciare il gatto a casa o portarlo altrove?” dipende da molteplici fattori: la personalità del gatto, la durata dell’assenza, le risorse disponibili.
La regola d’oro è semplice ma fondamentale: minimizzare lo stress, garantire sicurezza e continuità. Se il tuo micio è tranquillo nel suo territorio, un pet sitter può essere la soluzione perfetta. Se invece è curioso, abituato al cambiamento e ama stare in compagnia, potrebbe anche apprezzare la pensione — a patto che sia scelta con cura.
L’importante è non improvvisare. Organizzati per tempo, valuta tutte le opzioni e, se puoi, fai una prova prima di partire. Così partirai più sereno, sapendo di aver fatto tutto il possibile per il benessere del tuo compagno a quattro zampe. E al tuo ritorno, troverai un gatto forse un po’ offeso, ma sicuramente ancora più felice di rivederti.
FAQ
- Posso lasciare il gatto da solo per 2-3 giorni?
Solo se qualcuno passa ogni giorno per controllarlo, nutrirlo e pulire la lettiera. Mai lasciarlo completamente solo. - I gatti soffrono se li porto in vacanza con me?
Spesso sì. I gatti odiano i cambiamenti. Meglio portarli solo se sono abituati fin da piccoli a viaggiare. - Le pensioni per gatti sono sicure?
Sì, se sono certificate, pulite, ben gestite e con personale competente. Fai sempre un sopralluogo prima. - Come capire se il gatto ha sofferto in tua assenza?
Se mangia meno, si nasconde, non cerca contatto o si mostra apatico, è possibile abbia sofferto per il distacco. - Meglio un pet sitter o una pensione?
Il pet sitter è ideale per gatti abitudinari e indipendenti. La pensione è una buona opzione se il gatto è socievole e ben adattabile.