
Il tennis italiano sta vivendo un periodo di grande fervore, non solo grazie alle imprese di Jannik Sinner, ma attraverso una generazione di talenti che si affaccia sui palcoscenici internazionali. Tra questi spicca il nome di Federico Cinà, un giovane giocatore palermitano classe 2007, che sta rapidamente attirando l’attenzione su di sé. Appena maggiorenne, Cinà è considerato una delle promesse più luminose del movimento tennistico azzurro, anche perché il tennis ce l’ha nel DNA: figlio di Francesco Cinà, storico coach di Roberta Vinci, e dell’ex giocatrice professionista Susanna Attili, Federico è cresciuto in un ambiente familiare che ha indubbiamente influenzato la sua passione per lo sport, praticato fin da piccolo.
L’illuminazione è arrivata proprio quando da bambino accompagnava spesso il padre in occasione dei tornei. Conosciuto fin dall’infanzia con il soprannome “Pallino”, abbreviato poi in “Palli” (un nome che risale a quando la sorella lo vide nell’ecografia e disse che somigliava a una pallina), Cinà ha dimostrato precocità già dalle categorie giovanili. Ha ottenuto risultati significativi nel circuito junior, raggiungendo la finale di prestigiosi tornei come Les Petit As nel 2021 e la finale del campionato europeo Under 16 a squadre con l’Italia nel 2022. Tra i successi negli Slam giovanili si ricordano la semifinale raggiunta in singolare maschile agli US Open 2023 e la finale di doppio maschile al Roland Garros 2024 in coppia con Rei Sakamoto.
Il passaggio al professionismo è stato altrettanto rapido. Ha conquistato il suo primo punto ATP a soli 15 anni, nel 2022. I primi titoli ITF (International Tennis Federation) sono arrivati più di recente: l’M15 di Buzau in Romania a settembre 2024 e l’M15 di Sharm El Sheikh in Egitto a febbraio 2025. Queste vittorie hanno contribuito inevitabilmente alla sua ascesa nel ranking. Il 2025 si è rivelato un anno di svolta con risultati di grande rilievo: a marzo Cinà ha raggiunto la sua prima finale in un torneo Challenger, al Creta Challenger II, diventando il primo giocatore nato nel 2007 a centrare questo traguardo e il secondo italiano di sempre a disputare una finale Challenger prima dei 18 anni. Nel suo percorso ha sconfitto l’ex numero 14 ATP Aslan Karatsev, cedendo poi in finale a Dimitar Kuzmanov. Grazie a questo risultato, ha scalato parecchie posizioni nella classifica mondiale.
Poco dopo Cinà ha ricevuto delle wild card per tornei di massimo livello, facendo il suo esordio nel circuito ATP Tour e nei prestigiosi tornei Masters 1000. Al Miami Open 2025, classificato al numero 441 del mondo, ha ottenuto la sua prima vittoria nel circuito ATP battendo il qualificato Francisco Comesaña in 2 set. Questo successo lo ha reso il primo tennista classe 2007 a vincere una partita nel tabellone principale di un Masters 1000. Ha poi perso al secondo turno contro Grigor Dimitrov. In seguito ha ricevuto altre wild card per il Madrid Open 2025, dove ha superato il primo turno battendo Coleman Wong prima di essere eliminato da Sebastian Korda, e per gli Internazionali d’Italia 2025, dove ha perso al primo turno contro Mariano Navone. Recentemente Federico ha continuato la sua progressione raggiungendo la sua seconda finale Challenger al Mziuri Cup 2025 a Tbilisi, perdendo in finale contro Saba Purtseladze. Questo risultato gli ha permesso però di entrare per la prima volta in carriera nella top 300 del ranking ATP, salendo alla posizione numero 294.
Cinà è un giocatore destro con un solido rovescio bimane, che preferisce le superfici veloci, in particolare il cemento dove i suoi colpi risultano più incisivi. Nonostante la giovane età, ha già avuto modo di allenarsi con tennisti affermati come Carlos Alcaraz, Casper Ruud, Andrey Rublev, Stefanos Tsitsipas e più volte con Lorenzo Musetti. Molto ambizioso, ha dichiarato di sognare di diventare il numero 1 del mondo, lanciando praticamente un guanto di sfida a Sinner. La sua “scalata” nel ranking suggerisce che il potenziale per scrivere pagine importanti nella storia del tennis italiano non manca. Ad oggi Cinà si è fatto notare soprattutto in tornei di secondo piano, ma chissà che un giorno non lo vedremo protagonista tra le quote sul tennista vincente a Wimbledon, al Roland Garros o agli US Open… Insomma, pare proprio che Jannik debba iniziare a guardarsi le spalle. Magari tra qualche anno saranno 2 italiani a guidare la classifica mondiale…